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"L’opera vive solo nelle interpretazioni che se ne danno". Luigi Pareyson

 

Dare vita nuova a materiali consunti ed oggetti inutilizzati, dare significati nuovi a colori, segni, forme ... creare uno spazio di dialogo e di incontro artistico tra il produttore dell'opera d'arte e il suo fruitore. 

Perchè l'arte è un atto comunicativo e raggiunge il suo compimento quando questo incontro avviene.

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Questi i fili rossi che uniscono i miei quattro percorsi artistici.

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Con la mia arte cerco di ridare vita ad elementi che ad un primo incontro potrebbero sembrare inermi, morti, ormai privi di significato.

Ma è proprio qui che gioco la forza creativa e creatrice propria dell'artista che, attraverso il gesto ed il fare artistico, riesce a dare nuova vita alle cose.

L'attenzione si posa così, in particolare, su un materiale sporco ed abbandonato, ma che dentro di sè nasconde ancora una energia vitale: il legno trasportato dal fiume che arriva al mare ed infine si deposita nella spiaggia.

Legno stanco, consumato, fragile, dalle forme non definite, che porta dentro i segni del tempo vissuto e dello spazio attraversato. Legno unico e vivo che riprende vita attraverso le mani dell'artista e l'incontro con i colori, i segni, le forme.

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Intorno a questo legno vissuto, carico di energia e vita, si muovono i primi due percorsi di rinascita e di dialogo interpretativo che vi propongo.

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Il percorso figurativo. La nuova vita donata al legno spiaggiato si incontra con gli sguardi unici che cerco di  donare ad oggetti,  paesaggi,  volti.

L'incontro con il legno spiaggiato crea un contrasto vivo e dinamico tra le sue imprecisioni formali, fessure, venature consunte da una parte, e la ricerca di definizione del disegno e della struttura delle opere d’arte dall'altra. Questo gioco di contrasti formali cerca di sollecitare l'apertura al dialogo ed aprire così spazi di incontro con il fruitore delle opere che può entrare in questa dinamica e completare, con la sua interpretazione, l'opera stessa.

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E sempre intorno al legno spiaggiato si innesca il secondo percorso artistico: l'Art design, che nasce dall'incontro e dalla collaborazione con Renato Cestaro. Qui il legno spiaggiato incontra altri elementi quali la luce, il vetro, il ferro, il plexiglass, per dare così risalto a questa sempre presente ciclicità, mai statica, tra morte e vita, tra oggetto dimenticato e oggetto vivificato, tra ombra e luce; anche in questa ciclicità, l'azione interpretatrice dei fruitori delle opere interviene per darne la personale lettura creativa.

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Il terzo percorso si sposta fortemente su questo gioco interpretativo e chiede un forte protagonismo del fruitore. E' un percorso astratto dove l'incontro in movimento di colori, segni e forme chiama il fruitore ad entrare in dialogo ed in relazione con l'opera, per completarla, darle un titolo e firmarla. Le opere si presentano senza cornice o con la cornice che riprende i temi della stessa opera, quasi a rafforzare l'idea che i significati non possono fermarsi dentro di essa, ma sono costretti ad uscire e a rivivire nell'atto comunicativo proprio dell'arte

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Arte dialogica - Il percorso fotografico

 

Anche la fotografia diventa fonte per suggestioni inattese, associazioni inesplorate: la realtà oggettiva può essere riletta attraverso lo sguardo fotografico e suscitare nel fruitore interpretazioni personali  ed autentiche che portano così a compimento il processo artistico auspicato

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